Carburanti, crollano i consumi
L’emergenza Covid-19 provoca anche un calo della domanda di carburante. Il lockdown costringe a tenere l’auto in garage. La componente fiscale, ha un’incidenza rilevante sul prezzo di benzina e gasolio ai distributori.
Con il lockdown le auto restano parcheggiate: crollano i consumi di carburante e diminuiscono sensibilmente le soste al distributore per fare rifornimento. Ciò si traduce, per lo Stato, in mancati incassi di accise e Iva.
Per dare un’idea delle perdite, solo a marzo, un miliardo di euro in meno rispetto a febbraio, prendendo in considerazione benzina e gasolio. La cifra sale a 1,3 miliardi di euro se si fa il confronto rispetto allo stesso mese del 2019.
CARBURANTI, CONSUMI DIMEZZATI CON IL LOCKDOWN
L’emergenza Coronavirus ha costretto tanta gente a restare a casa. Di conseguenza, anche le auto sono rimaste ferme. Risultato? Il blocco quasi totale delle attività economiche e della mobilità delle persone è costato un sacco di soldi pure allo Stato.
A marzo, secondo i dati di Unione petrolifera, i consumi di benzina sono diminuiti del 51,3% rispetto a marzo 2019, mentre quelli del gasolio sono crollati del 48,4%.
CROLLA IL CONSUMO DI CARBURANTE, LE PERDITE PER IL FISCO
Se si considera che, sulla base dei prezzi medi rilevati dal ministero dello Sviluppo economico a inizio aprile, lo Stato incassava 0,988 euro per ogni litro di benzina e 0,857 euro per ogni litro di gasolio, il mancato consumo di 307 mila tonnellate di benzina (pari a 451,5 milioni di litri) e 825 mila tonnellate di gasolio (pari a 988 milioni di litri) equivale a 1,3 miliardi di euro.
Le misure di limitazione degli spostamenti legate all’emergenza Covid-19, quindi, hanno impattato pesantemente sulle casse dell’erario. E ad aprile andrà ancora peggio (basti pensare che il lockdown è scattato il 10 marzo).
Le prime stime indicano un calo del 75% di benzina e gasolio, in paragone allo stesso mese dello scorso anno. Se confermati, questi numeri si traducono in un mancato incasso superiore a due miliardi di euro, ad aprile.
SPROFONDA IL COSTO DEL GREGGIO, MA I PREZZI ALLA POMPA NON CALANO
Le quotazioni internazionali del greggio hanno subito una contrazione di oltre il 70%, scendendo sotto i 20 dollari a barile. La discesa delle quotazioni, però, non ha prodotto un calo dei prezzi dei carburanti dello stesso calibro.
Il motivo? Accise e Iva fanno la parte del leone nella composizione del prezzo di benzina e gasolio. La materia prima incide in maniera marginale. La componente fiscale ha un peso del 65% per ogni litro di gasolio. Questa percentuale sale al 69% per quanto riguarda la benzina.