Benzina a zero emissioni, alla scoperta dei biocombustibili

Il futuro della mobilità dovrà essere ecologico e sostenibile, dunque elettrico, a idrogeno o metano. Ma anche a benzina, o diesel. I motori elettrici non sono i soli a garantire le zero emissioni. Esistono dei combustibili altrettanto capaci di offrire la tanto agognata neutralità climatica.

Si tratta dei biocombustibili e dei combustibili sintetici, su cui le stesse case auto stanno puntando. Sarà Porsche, infatti, assieme a Siemens Energy e altre aziende internazionali tra cui Enel, a finanziare il primo impianto al mondo per la produzione di combustibili sintetici climaticamente neutri, che sorgerà in Cile.

I CARBURANTI A ZERO EMISSIONI

La produzione dei biocombustibili è imposta dalla normativa europea RED II, che impone al settore energetico di raggiungere, entro il 2030, il 32% di energia derivato da fonti di energia rinnovabile, di questo, il 14% dovrà appartenere al ramo dei biocombustibili.

I biocombustibili di 1° generazione

Le direttive europee impongono un limite ben preciso: quello di ridurre al minimo l’utilizzo dei biocombustibili di prima generazione. Quelli cioè che utilizzano come materie prime biomasse pregiate come zuccheriamidi e oli vegetali e che, per questo motivo, entrano in competizione con la catena del cibo, e possono indurre uno sfruttamento non sostenibile dei terreni coltivabili.

La 2° generazione di biocombustibili

Una valida alternativa ai biocombustibili che traggono le proprie materie prime da materiali derivati dalla catena del cibo è rappresentata dai biocombustibili di seconda generazione, derivati da piante non edibili, olio di cottura riciclato e grassi animali di scarto. Fonti sostenibili ma insufficienti a soddisfare il quantitativo di energia richiesto.

I combustibili del futuro

Arriviamo così ai Biocombustibili Advanced, prodotti a partire da biometano, scarti delle produzioni agricole, rifiuti organici e alghe, tutti materiali ad alto contenuto di carbonio. Accanto a questi, gli e-Fuels, combustibili sintetici che traggono il carbonio e l’idrogeno necessari dalle emissioni di CO2 dei processi industriali e da idrogeno green prodotto da fonti di energia rinnovabile.

VERSO UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

I biocombustibili, dunque, accompagnano l’elettrico lungo quel processo di decarbonizzazione promesso dalle istituzioni, offrendo una valida alternativa a quei mezzi di trasporto, come gli aerei, più difficilmente elettrificabili. Pur trattandosi di ricerche di frontiera, d’altronde, la strada è già avviata. La produzione di biocombustibili e e-Fuels parte infatti «da un know-how tecnologico già esistente e consolidato».

COME LA CLASSICA BENZINA

Quando i biocombustibili avanzati e gli e-Fuels arriveranno a pieno regime sul mercato saranno «standardizzati o migliori» dei combustibili tradizionali. Il loro utilizzo richiederà, in linea di principio, di non apportare modifiche ai motori.

La benzina attualmente in uso contiene infatti già una parte di bioetanolo, così come il diesel è già miscelato con biodiesel o Green Diesel, ottenuti dalle biomasse, ma anche con diesel sintetici (ottenuti da gas naturale, ma in futuro dal riutilizzo chimico delle emissioni di CO2).