L’Italia è dove si spende di più

In un raffronto con gli altri Paesi europei è emerso che, in media, gli italiani pagano 135 euro in più. Quali sono i motivi?

Confronto

L’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, lo scorso giugno ha presentato la “Relazione annuale sull’attività” al cui interno è presente un raffronto dell’RC auto italiana rispetto a quella di altri grandi Paesi dell’Unione Europea come Francia, Spagna, Germania (e Regno Unito). Dal report emerge che in Italia a fine 2018 si spendevano mediamente 90 euro (esclusi gli oneri fiscali e parafiscali) in più rispetto agli altri paesi europei.

I motivi

Anche se tale differenza di prezzo si è ridotta nel corso degli anni (nel 2012 ammontava a 202 euro), stando al report dell’IVASS il maggior esborso per i consumatori italiani è dovuto essenzialmente a due voci di spesa. La prima è relativa al maggior costo dei sinistri sostenuto dalle assicurazioni (che viene quantificato in 89 euro) e dalle più alte spese di acquisizione e gestione delle polizze (19 euro). La seconda è dovuta al fatto che i consumatori italiani pagano un premio assicurativo lordo, comprensivo di imposte e oneri parafiscali (il contributo al Servizio Sanitario Nazionale), la cui somma porta ad un’aliquota complessiva del 26,2%, contro una media degli altri paesi del 18,4%.

135 Euro in più

Sommando insieme queste due voci di spesa, risulta che il maggior premio lordo sborsato dagli italiani per ogni mezzo assicurato è pari a circa 135 euro. Ma come si può fare per ridurre questo gap con gli altri paesi europei? Segugio.it, portale che si occupa della comparazione assicurativa in Italia, integrando le analisi svolte dall’IVASS, ha provato a rispondere a questa domanda cercando di determinare quali contromisure possano adottare i consumatori per ridurre il costo della propria polizza.

Poco inclini a cambiare

Un elemento che determina il maggior costo dell’RC auto è dovuto alla distribuzione assicurativa, che in Italia è concentrata per l’82% sul canale tradizionale (agenti e broker), che presenta un costo medio per il consumatore più elevato rispetto all’e-commerce, ancora poco diffuso (14,5%). Inoltre il tasso di retention, ossia la percentuale di consumatori che non cambiano compagnia di assicurazione, a fine 2019 si attesta a circa l’82%. Questo significa che buona parte dei consumatori rinuncia all’opportunità di cambiare compagnia di assicurazione o rinegoziare con la propria e ottenere un risparmio che potrebbe controbilanciare i maggiori costi assicurativi del nostro paese rispetto all’Europa.